Se una squadra tira col 7% da tre punti, sarà merito della difesa o demerito dell’attacco? La risoluzione di questo rebus khafkiano spiega gran parte del risultato della partita di sabato sera al PalaCarrara, dove una La T Gema fiaccata nei muscoli ma assatanata nello spirito ha concesso le briciole alla Virtus Roma, stesa con un +15 reso più morbido solo da un arbitraggio che giustificherebbe l’uso del Var anche nel basket, che ha distribuito antisportivi e tecnici come coriandoli di Carnevale e solo a svantaggio dei rossoblù. E nonostante questo, la partita non ha mai rischiato di cambiare padrone: anche in un terzo quarto dove La T Gema ha avuto un passaggio a vuoto la squadra romana ha lucrato qualche punto, ma senza mai tornare veramente in partita, affossata dalle percentuali di tiro.
Per aiutare a risolvere il rebus di cui sopra, va detto che gran parte del merito va alla difesa termale, che ha tolto ogni sicurezza ai tiratori concedendo veramente pochi tiri puliti. Rodriguez e Conti, martellanti all’andata, nei 30 tiri sbagliati in due ci hanno infilato anche 4 o 5 airball. E pure nelle ultime battute, dove serviva un canestro per salvare almeno la differenza canestri, sono arrivati flebili missili innocui. E coach Marco Del Re a fine partita non può che essere soddisfatto: “Una vittoria solida e di sostanza – gongola il coach livornese – I ragazzi sono stati bravissimi, encomiabili, se mai ci fosse stato bisogno di una dimostrazione della loro voglia di vincere e del loro cuore, stasera l’abbiamo avuta a piene mani.
E’ stata una settimana terribile e non sto cercando scuse, non ci siamo mai allenati in 10 dilaniati dall’influenza, ma una volta alzata la palla a due questa squadra si trasforma e butta in campo tutto quello che ha. Abbiamo tenuto Roma a 21 punti nel primo tempo, lottato su ogni palla, combattuto. Abbiamo segnato 24 punti da palle perse, all’inizio abbiamo avuto problemi sui rimbalzi offensivi ma ci siamo aiutati con gli esterni e rimesso a posto le cose. Chi si è perso questa partita è bene che la riveda appena può, per capire che queste vittorie non nascono dalle statistiche”. Una vittoria che ha visto a turno tanti protagonisti, in nome di quella collettività che coach Del Re e lo staff stanno inculcando sin dal primo giorno di lavoro: “Per mettere a posto tante cose ci vuole tempo – continua il coach del La T Gema – i ragazzi sanno che ognuno può essere protagonista e che devono attendere che la partita venga da loro. Come per esempio Acunzo nel terzo quarto, che ha segnato punti quando eravamo un po’ in panne, rimettendo la gara nelle nostre mani. Ora dobbiamo recuperare le energie, che vi assicuro sono pochissime, e provare a fare lo stesso tipo di partita mercoledi nel derby”.
Già, perchè questo campionato com’è noto non concede un attimo di tregua: mercoledi a Lucca si giocherà il derby di ritorno con la Fabo, altro regalo del calendario asimmetrico, ad appena 50 giorni di distanza da quello dell’andata.